MUTUI: tasso fisso o variabile?

Mutui, svolta storica tra variabile e fisso: cosa conviene adesso?

Il sondaggio congiunturale effettuato dall’Agenzia delle Entrate, con Bankitalia e Tecnoborsa, ha rivelato che nel terzo trimestre del 2022 si è registrato un aumento dell’1,7% del mercato immobiliare e del 7,4% dei rogiti, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nonostante ciò, è stato segnalato anche un calo dei finanziamenti per l’acquisto della casa, nonostante sia sceso il tasso fisso del mutuo.

Mutui, cosa conviene di più adesso tra tasso fisso e variabile: il mercato.

È interessante notare come l’inflazione stia influenzando il mercato immobiliare e come ciò stia portando a un calo dei mutui sottoscritti. La richiesta di agevolazioni prima casa sembra essere in aumento, suggerendo che sempre più persone stiano cercando di approfittare di queste opportunità per acquistare un’abitazione.

I dati sull’andamento dei prezzi immobiliari indicano un aumento moderato dei prezzi medi nelle 13 maggiori aree metropolitane del Paese nella seconda parte dell’anno, con Milano che ha registrato l’incremento maggiore, attestandosi al 2,2%. In generale, tutte le altre città hanno valori medi inferiori rispetto al 2012, con Roma che negli ultimi dieci anni ha registrato un decremento medio da 3.374 a 2.868 euro. Tuttavia, sebbene Milano abbia fatto segnare un aumento dei prezzi, nel terzo trimestre ha fatto registrare un calo del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Mutui, cosa conviene di più adesso tra tasso fisso e variabile: i dati.

Il mercato immobiliare subisce fluttuazioni in base ai tassi d’interesse sui mutui, i quali hanno recentemente mostrato un cambiamento di tendenza. L’indice Eurirs, utilizzato per i finanziamenti a tasso fisso, è sceso notevolmente, mentre l’Euribor, utilizzato per i tassi variabili, è in costante aumento.

Acquistare una casa il primo dicembre con un mutuo da 150 mila euro a 30 anni a tasso fisso, ipotizzando un finanziamento con spread 1,5%, richiedeva una rata tendenziale di 675 euro, a fronte di 716 euro del mese prima e di 557 euro a inizio 2022.

Con il tasso variabile la rata di dicembre per lo stesso mutuo sarebbe stata di 668 euro.

Il fisso dunque è attualmente più conveniente (a parità di tasso), ma anche chi ha da poco aperto un mutuo a tasso variabile può pensare alla surroga, sempre se si tratta di un tasso sotto il 2%.


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